
Il MISE ha stabilito la roadmap che porterà entro i prossimi anni allo spegnimento delle frequenze in banda 700 MHz e il passaggio dal DVB-T MPEG-2 al DVB-T2 HEVC. Non più un passaggio “secco” per tutti i cittadini a partire dal 1° luglio 2022 ma uno più graduale anticipato al 1° gennaio 2020 che utilizzerà temporaneamente lo standard MPEG-4, prima del definitivo switch-off 2022.
Il testo del decreto pubblicato sul web specifica che questo periodo transitorio servirà ad assicurare il rilascio delle frequenze da parte dei broadcaster nazionali e locali così come la ristrutturazione dei multiplex regionali della Rai. Inoltre, permetterà di risolvere progressivamente le eventuali interferenze generate e ricevute dai ripetitori confinanti.
La notizia più importante per tutti i telespettatori italiani è che, dal 1° gennaio 2020, tutti i canali radiotelevisivi abbandoneranno definitivamente la codifica MPEG-2 e passeranno all’MPEG-4 anche per trasmettere i programmi a definizione standard (tutti quelli in HD sono già in MPEG-4). È importante sottolineare che questo primo switch-off non riguarderà solo l’area 1 ma tutte le regioni italiane e in simultanea. Chi possiede un televisore acquistato qualche anno fa oppure un decoder DTT HD, entrambi anche solo in DVB-T, con i quali già vede i canali HD come Rai 1 HD (LCN 501), Canale 5 HD (505) e La7 HD (507) non dovrà fare nulla. Gli basterà attendere lo switch-off definitivo del 2022 e, solo in quel momento, acquistare un nuovo apparecchio se quello precedente non supporta il codec HEVC. Chi, invece, possiede un vecchio Tv senza MPEG-4 HD o un decoder DTT SD MPEG-2 dovrà subito acquistare un nuovo apparecchio compatibile MPEG-4 ma senza doverlo cambiare dopo 2 anni visto che tutti i modelli di Tv e decoder in commercio sono già predisposti per il DVB-T2 HEVC.
Gli spostamenti di frequenza che verranno progressivamente attivati nelle quattro macro-regioni costringeranno i telespettatori anche a una o più risintonizzazioni. In alcuni casi (es.: impianti condominiali) si dovrà provvedere anche all’adeguamento o riprogrammazione delle antenne e dei centralini di distribuzione.